La Wada ha richiesto quattro anni di squalifica per Andrea Iannone.
ROMA – Quattro anni di squalifica per doping. E’ questa la richiesta avanzata dalla Wada per Andrea Iannone. L’autorità antidoping mondiale ha presentato un ricorso contro la decisione di una sospensione nei confronti del pilota abruzzese.
La sentenza è attesa nelle prossime settimane con la carriera dell’atleta italiano che è a forte rischio. Una lunga squalifica molto probabilmente porterà l’ex Ducati ad appendere il casco al chiodo.
Il ricorso della Wada
Il ricorso della Wada è stato confermato dalla Corte Arbitrale Sportiva con un comunicato citato da Moto.it.
“La Corte Arbitrale Sportiva (CAS) – si legge nella nota – ha registrato gli appelli presentati dal pilota italiano della MotoGP Andrea Iannone e della World Anti-Doping Agency (WADA) contro la decisione presa dalla Fim.
In questa Andrea Iannone è stato riconosciuto colpevole di violazione della normativa antidoping, con l’imposizione di un periodo di sospensione di 18 mesi. Andrea Iannone ha richiesto l’annullamento della sentenza, mentre la Wada ne richiede invece la sostituzione con una squalifica di quattro anni per il pilota.
Le procedure sono state unite, e verranno valutate dagli stessi giudici. La tempistica per la presentazione delle richieste scritte è in fase di definizione. Non è ancora stata stabilita la data dell’udienza“.
Andrea Iannone rischia quattro anni di squalifica
Una sentenza che potrebbe decidere la carriera di Andrea Iannone. Una squalifica di quattro anni molto probabilmente porterà il pilota di Vasto ad appendere il casco al chiodo. Una assoluzione oppure uno stop di entità inferiore potrebbe portare l’attuale atleta dell’Aprilia a cercare di continuare la sua avventura in MotoGP.
A questa decisione guarda con attenzione anche la casa di Noale che è pronta a sostituirlo in caso di una squalifica. Possibile una soluzione interna nel 2020 con Petrucci favorito per il 2021.
La sentenza del Tas ha disposto la squalifica di 4 anni per Iannone.